Il Recioto della Valpolicella
Storia e accostamenti

Vini & liquori 02 feb 2019



Il Recioto della Valpolicella è un vino dolce, amabile, uno dei migliori passiti italiani. Prodotto come l’Amarone, di cui è il progenitore, con l’appassimento dei grappoli, è un vino antico, già conosciuto nel periodo romano, quando in Valpolicella erano presenti i Reti, un popolo di origine celtica che aveva intuito le qualità eccelse della belle colline che sorgono ad ovest di Verona.

Il nome Recioto viene da recia, orecchio, che indica le parti più esterne del grappolo, quelle maggiormente esposte al sole, utilizzate per produrre un vino passito dolce.
Richiede un’attenzione ed un’accurata lavorazione che inizia con la selezione durante la vendemmia e termina con la pigiatura a febbraio dei grappoli che sono stati conservati con cura nel fruttaio, per concentrare ancora di più zuccheri, profumi e sapori nei grappoli. 
Ad oggi le uve vengono ancora appassite, per lo meno in parte, su graticci di canna palustre sostenuti da particolari impalcature. 
 I vigneti sono costituiti unicamente da vitigni autoctoni. 
È ottenuto con uve Corvina, Rondinella, Molinara e Oseleta. Presenta un colore rosso rubino con riflessi granato, dalla densità consistente. Ha un profumo intenso di amarene, che ricorda la confettura di ciliegia, seguito da note di spezie, caffè e cacao, con rimandi molto ampi di frutta nera sotto spirito, cacao, liquirizia, menta e spezie.
 Ha una giusta sapidità e è di buona persistenza. 
In bocca è morbido, fresco, piacevole ed elegante. 


Il Recioto della Valpolicella si accosta bene ai dolci al cioccolato. Non a caso tradizionalmente abbinato alla pasticceria secca. Ma c'è chi lo ama abbinato ai formaggi, quelli molto stagionati.
Il suo gusto dolce ha il potere di avvogere e esaltare ogni sapore forte ed intenso, fino a renderlo morbido e vellutato.